L’Isola del Fuoco, dei gechi, dell’amore e del “caminamentu”. In una sola parola: Stromboli. (Prima parte)

 

Giungemmo nell’Eolia, ove il diletto
Agl’immortali dèi d’Ippota figlio,
Eolo, abitava in isola natante,
Cui tutta un muro d’infrangibil rame
E una liscia circonda eccelsa rupe.”
(Odissea, libro X)
L’isola del fuoco: Stromboli è uno dei vulcani più attivi al mondo. Da 2000 anni circa la sua attività è intensa e visibile a lunghe distanze, tanto che i naviganti, fin dall’antichità gli diedero l’appellativo di “faro del Mediterraneo”.
 Dal 2002 al 2007, flussi di lava, lapilli e scorie si sono canalizzati fin verso il mare, attraverso un pendio che ha preso il nome di Sciara del Fuoco.
L’isola dei gechi: ne è piena, tanto che sono diventati simbolo dell’isola oltre che segno di buon auspicio e buona fortuna.
“A Stromboli l’amore è geco” si dice.
L’isola dell’amore: è proprio qui che esplose la passione tra l’attrice svedese Ingrid Bergman e il regista italiano Roberto Rossellini. Era il 1948 quando l’attrice, già affermata, gli scrisse una lettera…
Caro signor Rossellini, ho visto i suoi film e li ho apprezzati moltissimo. Se ha bisogno di un’attrice svedese che parla inglese molto bene, che non ha dimenticato il suo tedesco. non si fa quasi capire in francese e in italiano sa dire solo ti amo, sono pronta a venire in Italia per lavorare con lei.” Quando i due arrivarono sull’isola un anno dopo per girare le riprese del film “Stromboli, terra di Dio”, la scintilla era già scoccata.
L’isola del “caminamentu”: a Stromboli si cammina tanto perché l’isola è fatta per camminare, che sia tra le viuzze oppure per salire su in cima al vulcano (nell’ultimo caso, accompagnati da una guida). E se camminare vi farà venire fame, potrete premiarvi con la cucina eoliana, tra le più buone al mondo.
Non ho bisogno di darvi consigli ma un paio di cose vorrei le appuntaste: salite su in cima all’osservatorio (anche a piedi, se siete allenati) e dopo aver aspettato il tramonto, fermatevi a cena lì: c’è un ristorante a 700 metri dal cratere. Esperienza incredibile, per la vista, per il palato, per il cuore. Immancabile è il tour notturno alla Sciara del Fuoco e non dimenticate poi di visitare Ginostra: dalla chiesetta di San Vincenzo ammirerete panorami che non scorderete mai più.
Laura Pellegrino

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